Facebook smentisce: “Non pensiamo al Search”, per ora


Lars-Rasmussen

Facebook non è interessato al Search, non vuole estendersi alla ricerca sul web e lascerà in pace Google. Almeno per ora.

La notizia si contorna d’ufficialità, se arriva a seguito delle dichiarazioni di Lars Rasmussen. Questo signore è nientemeno che il Direttore del comparto Engineering di Facebook. E ha detto: “non ha senso cominciare a pensare di lavorare alla ricerca sul web in questo momento”. Google, effettivamente, sa giocarsi bene le sue carte (con qualche eccezione).

Ma non è tutto. Facebook ha qualcosa in serbo, è dietro le quinte. “Stiamo lavorando su qualcosa di molto specifico che è davvero eccitante”, rivela Rasmussen nell’intervista rilasciata al Sidney Morning Herald. Ha anche ammesso: “Poter lavorare sulla ricerca sarebbe positivo per Facebook, ma entrare in questo settore è prematuro per noi adesso”.

Non manca la stoccata nei confronti di chi, nei mesi scorsi, aveva parlato di un possibile impegno di Facebook nel mondo del Search, con un motore di ricerca concorrente a Google. “Ci sono molti articoli su di noi, sul fatto che noi lavoreremo sulla ricerca o sul perché dovremmo farlo. Non posso prevedere cosa accadrà in futuro, ma non credo abbia senso per noi cominciare a lavorare in questo settore. Google lo fa già bene così”.

Certo, questo Rasmussen l’universo di Google lo conosce bene. Nel 2004 quelli di Mountain View hanno acquistato la sua società, dalla quale hanno poi ‘tirato fuori’ GMaps. Poi è stato tra i fondatori del progetto Google Wave. Nel 2010 è passato a Facebook, oggi avverte tutti sulle reali possibilità della sua azienda di operare in un settore dove loro, quelli di Mountain View, continuano a dettar legge.

Qualcosa d’interessante, tuttavia, Rasmussen l’ha detta: “Stiamo lavorando su qualcosa di molto specifico che è davvero eccitante”. Di che si tratta?

facebook-search-bing

Secondo questo post di Search Engine Land, gli ingegneri starebbero lavorando per migliorare la voce “Web Results” sul social network, oggi legata a Bing. E la cosa avrebbe senso, anche in virtù del fatto che l’azienda di Menlo Park ha parlato nei giorni scorsi degli Sponsored Results, la nuova forma di advertising legata ai risultati della ricerca.

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