Tanto tuonò, che piovve. Facebook ha lanciato gli Hashtag. Ieri. Con un annuncio sul blog ufficiale.
Qualcuno già ha la possibilità di utilizzarli, anche in Italia. Non c’è molto da spiegare in realtà, sulla notizia. Sono gli Hashtag come li abbiamo sempre conosciuti su Twitter. Con il classico “#” in apertura, per identificare un argomento, una tematica. E qualcosa certamente cambierà, per le aziende prima che per gli utenti normali. I quali dovranno comunque adeguarsi. Dovranno imparare a sfruttare un nuovo elemento, reso famoso da Twitter e presente anche su Google+.
Tre su tre, ora. Tre dei social network più famosi al mondo utilizzano gli Hashtag. Cinque, se volete contare anche Instagram e Tumblr.
Quelli di Facebook permetteranno tre azioni chiare agli utenti:
Ricerca per #hashtag
Conversazioni e tematiche per argomento
Post con gli #hashtag
“Gli Hashtag sono solamente il primo passo per permettere alle persone di scoprire chi, come loro, sta parlando di un determinato argomento”, dicono dal team di Facebook. Dove in serbo hanno anche Graph Search, da estendere a tutto il mondo. E chissà che gli Hashtag non possano giocare un ruolo di primo piano nel motore di ricerca interno al social network di Menlo Park. Staremo a vedere.
Quali novità porteranno gli Hasthag su Facebook, a vostro avviso?
dato che su facebook non c’è limite di caratteri, finiremo per avere inserzionisti che riempiranno i loro post, e non solo loro, di hashtag, in modo da poter essere trovati dagli utenti, il numero maggiore di utenti, i quali finiranno per stancarsi di tutti questi hashtag, come si stanno stancando di vedere promo prima ogni video.
Conosco persone che non guardano + i video per non vedere ancora un’altra volta la solita sempre uguale spot di 10 secondi, sempre quello.
Gli hashtag faranno la stessa fine, secondo me, un buon prodotto inflazionato diventa rivoltante