Twitter: 7 Best Practices utili (anche per l’Italia)


Non è certo una novità l’inserimento di Twitter nelle strategie aziendali online.

La gestione, nella maniera più corretta, di un profilo su Twitter può generare visibilità e successo per un brand. Tutto sta, però, nell’individuare le pratiche ideali, quelle che permettono di risultare interessanti pur rappresentando un marchio, acquisire follower, creare interazione e non rimanere un’isola sperduta nell’oceano dei tweet.

Twitter nelle ‘ore occupate’

Search Engine Watch ha postato, nelle scorse ore, alcune statistiche relative proprio a Twitter. Riprendendo i dati di una ricerca realizzata da Buddy Media, si legge come il social network – a differenza di Facebook – possa generare risultati per un’azienda soprattutto nelle ore “occupate” della giornata: dalle 7 alle 20, circa. Questo soprattutto perché Twitter è utilizzato in grande misura via mobile, dunque anche da chi lavora in mobilità.

Dati, quelli di Buddy Media, che sbattono contro i numeri di Bitly, il noto servizio di accorciamento URL, dove sostengono che Twitter dice la sua soprattutto tra le 13:00 e le 15:00. Lunedì e giovedì.

Quanto peso dare a queste statistiche? Per alcuni lasciano il tempo che trovano. Per altri hanno un peso maggiore nella programmazione. Per voi?

7 Best Practices

Sempre restando su Search Engine Watch, eccovi 7 Best Pratices per la gestione del vostro account aziendale su Twitter. Abbiamo aggiunto, ai consigli statunitensi, un “plus”: Angelo Marolla, il nostro esperto di social media.

1. Meno di 100 caratteri a tweet

I tweet che si mantengono sotto i 100 caratteri hanno un appeal maggiore del 17%. Un messaggio breve, dunque, sembrerebbe incoraggiare maggiormente alla risposta gli utenti.

2. Link = Retweet

I click sui link rappresentano il 92% dell’interazione sugli account dei grandi brand. Inoltre, anche in termini di risposte sul social network, l’86% dei messaggi contenenti un collegamento genera, appunto, una risposta.

Aprire subito con un tweet contenente un link non è sempre la cosa migliore, a mio avviso.

Preferisco inserire due tweet, magari ravvicinati: uno conterrà solamente un messaggio, l’altro anche un link.

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3. Twittare quattro volte al giorno

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Tweet mirati, scelti. Twittare troppe volte al giorno porta i messaggi a perdersi e l’account rischia di risultare ‘invadente’ agli occhi degli utenti.

Aggiungo: cerca di twittare sempre negli stessi orari, soprattutto se il numero di tweet è ridotto (meno di 5 al giorno).

4. Assicurarsi che i link siano funzionanti

Può apparire banale, ma gli errori nei tweet, soprattutto quando di parla di collegamenti, possono essere molto fastidiosi per gli utenti che ci seguono.

5. Richiedi retweet, per intero

I brand che hanno chiesto ai loro utenti “retweet” hanno un tasso d’interazione del +23%, rispetto a quanti utilizzano “RT”.

Una sottigliezza, che non deve distogliere dal punto principale: è corretto chiedere espressamente un retweet, soprattutto se parliamo di un’azienda?

Chiedere un retweet è possibile, ma attenzione: non dev’essere una pratica usuale da parte di un account legato ad un’azienda.

6. Utilizzare le immagini dove possibile

Utilizzare un’immagine nei tweet raddoppierebbe l’interesso dell’utente nei confronti del messaggio stesso.

Giusto utilizzare le immagini.

Ma è importante che il tweet contenga una frase in grado di spingere l’utente ad aprire la foto. Bisogna creare interesse, quasi mistero…

7. Utilizzare gli #hashtag con intelligenza

Uno o due hashtag in un tweet possono creare interesse e garantire visibilità. In misura maggiore, il rischio è quello di creare confusione agli occhi degli utenti.

A voi la parola.

Cosa vi sentite di consigliare, anche voi, per la più corretta gestione di un account aziendale?

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