Domani a Menlo Park, nella sede di Facebook, verrà presentata una novità. E molti sono pronti a giurare che si tratterà dei (mini) video su Instagram.
Una indiscrezione, questa, che ha preso a circolare mentre il web si accorgeva del successo che un servizio di (mini) video-sharing sta ottenendo: è Vine, applicazione che sta ottenendo il massimo su Twitter. Più di quanto si aspettavano, probabilmente. Gli ultimi dati pubblicati da SocialBakers hanno parlato chiaramente: utilizzando Twitter come base di partenza, gli utenti hanno una possibilità di essere attratti dai filmati di Vine, che s’avvicina a quella di YouTube.
Engagement è la parola chiave. Con le percentuali che sono chiare: un video postato su Twitter raggiunge un “Engagement Rate” pari allo 0,048%. Lo stesso valore su Vine è dello 0,031%. Che non è la stessa cosa, ma al tempo stesso va rilevato come Vine sia stato introdotto sulla piattaforma social da appena sei mesi. Meno di YouTube, decisamente.
“Questo è sorprendente – dicono dal team di SocialBakers -, se si considera che fino a pochi mesi fa Vine funzionava solamente su iPad e iPhone”. Un’applicazione Android è stata lanciata da poco. Ed ha raggiunto subito i 13 milioni di utenti registrati. Che fanno il paio coi 100 milioni di utenti attivi, mese per mese, rilevati sempre da SocialBakers.
Vine, allora, ha spostato gli equilibri sui social media? Non ancora, probabilmente. In Italia certamente no. Ma i numeri totalizzati rendono del tutto verosimile una contro-mossa di Facebook e Instagram. Già domani, forse.