Facebook l’aveva promesso. Maggiore spazio alle notizie. Saremo un giornale.
Tutto vero, anche se non (ancora) confermato. Si chiamerà Paper, diffonderà le notizie che gli utenti vogliono. Sarà un’alternativa a Flipboard. Non ci sono certezze, non ci sono smentite. C’è solo un rumor diffuso da Re/Code, che parla di un progetto denominato “ProjectReader“, dentro al quale si nasconde il desiderio più grande palesato da Zuckerberg nei mesi scorsi: un news reader per fare di Facebook un quotidiano.
Del resto, in quante occasioni ti è capitato di scoprire attraverso il News Feed le notizie del momento, condivise da un tuo contatto? Capita, eccome se capita. È ormai una realtà: i social network, da Facebook a Twitter, rappresentano un veicolo fra i preferiti degli utenti per accedere alle news. Ora a Menlo Park sembrano pronti a puntare davvero su questo fronte. Paper arriverà già a fine mese, si vocifera.
Si muoverà su due fronti: un’applicazione e una versione consultabile sul web. Ovviamente restano da capire molte cose, a partire dall’integrazione del progetto con Facebook. E poi ci sono i versanti dell’advertising e quello della concorrenza, con Flipboard in testa. Se l’obiettivo sarà quello di fornire notizie da sfogliare e leggere mediante una grafica accattivante e gradevole, allora, la sfida proprio a Flipboard è lanciata.
L’idea, insomma, è di creare un appuntamento fisso con gli utenti, che dovranno essere sicuri di trovare su Paper il meglio delle notizie in quel momento. Se i rumors si riveleranno veritieri, non manca molto all’annuncio. Fine mese, forse.
Magari! Almeno finalmente Facebook avrebbe un senso! Dopo diverse campagne che puntano agli ads in maniera più o meno velata, il feed potrebbe essere (forse) una concorrenza spietata a Google News. Oppure è osare troppo dal nuovo strumento in arrivo?
Ciao! L’idea di questo Paper per me è allettante! Potrebbe essere una “sfida” a Google News e News Digest di Yahoo…che vinca il migliore!
Ciao! Secondo me più che Google News potrebbe essere un qualcosa che trae spunto dai “temi caldi” di Google Plus.