Marketing Insights: le differenze dei dati sui video di Facebook e Youtube


Visualizzazioni video Youtube e Facebook

Fotolia.com – © Gstudio Group

Abbiamo finalmente raccolto più di 100 video e più di 10 milioni di visualizzazioni e ora andremo ad analizzarli nel dettaglio, perché ci sono cose molto interessanti che dovrebbero conoscere tutti.

Vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno condiviso i loro dati con noi: grazie, era un lavoro impegnativo, ma vedere i tanti che hanno partecipato per lo spirito di condivisione ci ha resi orgogliosi di averlo fatto.

Venerdì 17 abbiamo fatto un live dove abbiamo discusso su questi dati. C’era anche Anna Covone di Tutto su Youtube e altre persone che hanno parlato con noi in diretta. Ecco il link per vedere il video.

Ora alcune premesse di web marketing, tre in particolare.

Non esiste YouTube vs Facebook

In molti questa cosa che su Facebook ci sono video la stanno prendendo come YouTube contro Facebook. Non è così per tanti motivi, quindi se qualcuno vi dice controlliamo le visualizzazioni di YouTube e quelle di Facebook e facciamo un confronto sappiate che è profondamente sbagliato da tutti i punti di vista. È come prendere un albero di olive e un albero di papaya e dire quanti frutti hanno prodotto negli ultimi 10 giorni? Chi ne produce di più vince. Ma vince cosa? Quanti frutti? E quanto sono grandi? Quanto pesano? Quante entrate produco? Ogni quanto fanno i frutti gli alberi? È una cavolata ed è abbastanza chiaro.

Su Facebook una visualizzazione è quando la persona visualizza il video per più di 3 secondi, anche se glielo ha imposto Facebook con l’autoplay.

Su YouTube la stragrande maggioranza delle visualizzazioni è fatta da una persona che consapevolmente preme play per vedere un video. Fino a 301 visualizzazioni basta un refresh, mentre successivamente ci sono dei controlli che rendono la visualizzazione molto genuina e vera.

YouTube ha tolto l’autoplay proprio perché non è il segnale di una visualizzazione genuina e chi fa web marketing in modo serio e non per prendere in giro i clienti deve distinguere le visualizzazioni prodotte con autoplay e visualizzazioni prodotte intenzionalmente.

Su YouTube esiste una funzionalità di autoplay, ma è attivata dall’utente in zone specifiche e strategiche dove ha senso farlo: per esempio quando ascoltiamo la musica con i video correlati oppure verso la fine di un video, dove però (prima di far partire un altro video) ci avvisa mettendo un timer e mettendo le informazioni del video che stiamo per vedere.

Insomma, Youtube prende seriamente il discorso del calcolare le visualizzazioni, Facebook se ne frega perché vuole mostrare i muscoli. Non ha a cuore nient’altro che mostrare quanto è grande. Ci sta, è un’azienda, è una filosofia, di questa cosa ce ne accorgiamo in pochi, ma non possiamo assolutamente mettere sullo stesso piano le due cose.

Non abbiamo niente contro Facebook

Non abbiamo niente contro Facebook, anzi, più volte abbiamo detto che le mosse di Zuckerberg ci piacciono e stanno facendo delle cose cose realmente innovative. Così come non abbiamo niente contro Google in generale.

Se c’è qualcosa che non va lo diciamo chiaramente, ma concentrandoci sulle singole cose, non abbiamo pregiudizi.

In questo caso non abbiamo niente contro i video di Facebook, ma siamo molto critici nel modo in cui vengono calcolate le visualizzazioni, perché dal nostro punto di vista sono gonfiate per fare numeri e sono una presa in giro.

È una critica a una singola cosa.

Quindi, Facebook rimane nelle regole del comscore che indica una visualizzazione dopo 3 secondi. È libero di farlo, così come io sono libero di dire che il Comscore si sbaglia e sta prendendo una grande cantonata.

Puoi essere grande quanto vuoi, puoi essere l’istituzione più istituzionale del mondo, ma io rimango libero di guardare e dire: state sbagliando.

Gli ambienti social Facebook e YouTube sono differenti

Non si possono fare gli stessi video su Facebook e su YouTube. E non significa che uno è per forza peggio dell’altro.

Dipende dal nostro progetto.

Vittima degli Eventi di Claudio di Biagio è perfetto per YouTube, ma Claudio di Biagio stesso, per quello che ha fatto, per i suoi progetti di un certo livello, è perfetto per YouTube. Poi usa i video di Facebook per altre cose, va benissimo.

Invece Behind a Selfie di Federico Clapis è perfetto per Facebook, è esploso lì e solo lì poteva esplodere. Lasciamo perdere che Federico ha fatto guadagnare Facebook e lui non si è messo in tasta un euro, non trattiamo l’argomento ora.

La cosa che voglio farvi notare è che Facebook si presta per cose diverse da quelle per cui si presta YouTube.

Quindi, dal mio punto di vista, vanno usati insieme.

Su Facebook ci sono tutti, è più facile condividere un video, è un ambiente più veloce, vincono i video brevi. YouTube è fantastico per la fidelizzazione, per un progetto di lungo periodo ed è ancorato alla zavorra Google Plus.

Quindi, si prendono le cose migliori dai due canali e si sfruttano, cercando di capire l’ambiente nel quale siamo e creare dei contenuti appositi.

Dopo queste tre premesse doverose, veniamo all’analisi sulla qualità delle visualizzazioni di Facebook.

100 video per 12 milioni di views

Dati video Facebook e Youtube11

La metodologia di raccolta dati è spiegata nel post ufficiale. Tutti i dati mi sono stati forniti con delle immagini, in modo da verificare che l’estrazione sia corretta. I video analizzati sono 100 che hanno prodotto insieme 12.323.841 visualizzazioni.

Ora, di queste visualizzazioni, sapete quante sono fatte con la riproduzione automatica? Ben 10 milioni e mezzo, ovvero l’85% di tutte. Quando Zuckerberg dice che producono 3 miliardi di visualizzazioni mi viene da pensare: cavolo, se l’85% è fatto con l’autoplay siamo a posto!

Il perché è ovvio: una visualizzazione fatta con autoplay ha una qualità di visualizzazioni molto bassa.

Questo è chiaro dal nostro secondo numero: quante di queste visualizzazioni rimangono tali dopo il 20% del tempo del video? Ovvero, se abbiamo un video con 10.000 visualizzazioni fatte con l’autoplay e il video dura 100 secondi, quante persone continuano a guardare il video dopo il 20% del tempo? Sul totale delle nostre 10 milioni e 500 mila visualizzazioni, solo il 28% è fatto oltre il 20% del tempo, significa che il 72% ha smesso di guardare il video dopo pochissimo. Quindi abbiamo perso 7,5 milioni di visualizzazioni. Dopo solo il 20% del tempo del nostro video.

Questo è il dato più clamoroso in assoluto, ma non è giusto analizzare i video solo con questo metodo, quindi ci tenevamo a mostrarvi quante visualizzazioni si perdevano i video a secondo della durata dei video stessi.

Video con autoplay

 

Dati video Facebook e Youtube10

Quindi ecco l’analisi separando le visualizzazioni fatte con autoplay a seconda della durata del video.

  • Video sotto i 30 secondi: –  il 57% lo perdiamo ed è il dato migliore ovviamente, più il video è corto più le persone lo guardano.
  • Sotto 1 minuto  – si perde il 63% cambia poco
  • Sopra 1 minuto – il 77%
  • Sopra i 2 minuti  – il 78%
  • Sopra i 5 minuti  – perde l’84%

Detto questo, è interessante vedere anche un altro dato: di tutte queste visualizzazioni, vediamo quante si perdono dopo 30 secondi di video, quindi, dopo una metrica con le percentuali, veniamo ad una metrica un po’ condivisa da tutti.

Per esempio: su Adwords viene contata una visualizzazione dopo 30 secondi.

Ovvio, questo è a vantaggio di Facebook, perché i video corti sono migliori e perché se misuri una visualizzazione dopo 3 secondi più corto è il video più tu puoi fare una view. Siamo sempre nel mondo delle visualizzazioni fatte con l’autoplay, lo ricordiamo. Sulle 10,5 milioni di view con autoplay, dopo 30 secondi si perde il 58% delle visualizzazioni.

Ora, dividiamo sempre i video per durata del video.

Dati video Facebook e Youtube5

  • Per i video sotto i 30 secondi si perde il 54%
  • Per i video sotto il minuto sempre il 54%
  • Sopra il minuto il 60%
  • Sopra i 2 minuti ancora il 60%
  • Per i video sopra i 5 minuti, dopo 30 secondi abbiamo perso già il 65% delle visualizzazioni.

Insomma, le visualizzazioni di Facebook fatte con l’autoplay tengono poco tempo la persona incollata al video.

Questo perché le visualizzazioni con autoplay sono una forzatura, i dati lo dimostrano e sono poche le persone interessate. Magari molte volte parte il video e le persone nemmeno lo guardano. Contare le views con l’autoplay in questo modo è una bella furbata.

E lo è perché il 99,9% di chi investe non va oltre le visualizzazioni come metrica. Così come è stato per i traffico automatico e per i fan e follower comprati. Diciamoci la verità, diciamo le cose come stanno. Chiamare con la parola visualizzazione questa cosa non è corretto, perché più della metà non lo sono.

E se Facebook dovesse mettere per esempio la pubblicità che parte prima dei video, probabilmente questi dati si abbasserebbero di molto. Sarei proprio curioso.

Su YouTube invece questi dati sono molto più alti. Se fossero come quelli di Facebook, oltre al fatto che gli YouTuber andrebbero in depressione, i video non monetizzerebbero, non si posizionerebbero nel motore di ricerca di YouTube e i progetti fallirebbero.

Video con visualizzazioni volontarie

Dati video Facebook e Youtube6

I dati dei video di Facebook si avvicinano a quelli di YouTube solo analizzando le visualizzazioni dove l’utente ha fatto click per riprodurre. Che sorpresona, no? Infatti, di quel milione e 800 visualizzazioni analizzate che sono state fatte tramite il click dell’utente, dopo 30 secondi si perde solo il 21%. Proprio come avviene più o meno su YouTube.

Questo però vale solo per i video brevi. Infatti guardate:

  • Per i video sotto i 30 secondi si perde il 28%
  • Per i video sotto il minuto il 21%
  • Sopra il minuto il 21%
  • Sopra i 2 minuti ancora il 18%
  • Per i video sopra i 5 minuti, dopo 30 secondi perdiamo il 66% delle visualizzazioni.

Dati video Facebook e Youtube13

Facebook è per i video corti. E queste sono visualizzazioni. Peccato che dai 12 milioni e 300 mila visualizzazioni, quelle che la persona intenzionalmente guarda facendo play che superano i 30 secondi, sono solo 1 milione e mezzo, l’11%.

Ovviamente non si può rapportare, ma prendete quei 3 miliardi dichiarati da Zuckerberg, se questa percentuale fosse confermata, sarebbe una grande bolla. Ne dobbiamo parlare nel nostro settore? Secondo me si!

Questi sono i dati che abbiamo raccolto, se Facebook fosse disponibile a fare un controllo con una mole di dati più elevata, noi siamo qui, come sempre disponibili, anche per un’intervista aggiuntiva o un intervento in un nostro evento.

E con questo è tutto,  non perderti la prossima puntata di FastForward, ogni martedì alle ore 12:00.

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