Qualche giorno fa ho pubblicato un video dal titolo “Engagement Facebook: incredibile -50%. Su Instagram sarà Catastrofe!”
Riccaro Mares mi ha detto che è un video lungo, anche se è molto interessante. E che sarebbe il caso di averlo anche testuale. Io condivido con lui questa esigenza, ovvero che per alcuni video vale la pena anche perché sono consapevole che ognuno ha i suoi canali preferiti per usufruire di un contenuto. Chi audio, chi video, chi testo.
Mi hanno chiesto anche di creare dei podcast.
Accolgo la richiesta di Riccardo andando a scrivere un articolo con le cose salienti del video che sarà un’eccezione però. Questo perché sto cercando di fare meno cose possibile. Ovvero mi piace molto registrare video e poi stop. Già quando monto qualcosa non mi piace più 😀
Voglio fare di meno. Non voglio aumentare le fonti, non voglio raggiungere un pubblico più ampio. Voglio che ci sia semplicità e un’unica fonte: YouTube. Ho già un canale Telegram e per discutere il Forum GT. Stop, è già troppo )
Sì sì, per una questione di marketing ci sono miliardi di cose che potrei fare: le conosco bene. Le uso per altro. Per i video voglio il massimo della semplicità.
Vediamo al contenuto del video, vi suggerisco anche questo articolo che ho scritto a Dicembre 2018: L’engagement organico del vicino è sempre più verde.
Faccio una simil-trascrizione del discorso più interessante, tralasciando la prima parte che non è focalizzata sui dati degli ambienti sociali.
Su Facebook si stanno creando molti più post che in passato e l’engagement è crollato: -50%. Fonte.
Una cosa evidente è che la reach organica non è per tutti: anche su Instagram sta calando l’engagement, mentre i dati ci dicono che funzionano le stories. Se trovate un’indagine che dice il contrario segnalatemela.
Come per ogni novità, così come per i video di Facebook che funzionano rispetto ad altri contenuti, le stories fatte bene funzionano. Ma che cos’è che sta accadendo a livello macro, che è molto più grande dell singolo orticello di ognuno di noi?
Tutte le analisi che stanno uscendo in modo approfondito danno parametri negativi.
Secondo me per un motivo particolare: le persone si stanno stancando, ognuno troverà la sua dimensione, il suo ambiente. Sul forum gt diciamo “le mucche attirano le mucche e le farfalle attirno le farfalle”.
Si commenta di meno oggi, anche per questo l’adv costa di più. Le persone interagiscono di meno > salgono i costi.
Il perché è semplice: è pieno di odio in giro.
E per fortuna c’è un grande numero di persone che si stanca di stare in ambienti dove l’odio profilera
I commenti sono sempre più con accezioni negative e quindi, per questo motivio, le cose sensazionali hanno più visibilità.
Dovremmo essere più responsabili e fare più scelte, e dire più no. Lasciare andare insomma, per un internet migliore 🙂
Queste dinamiche sono chiare a chi è un community manager, non ai gestori delle pagine facebook, che non hanno una community, chi l’ha creata è stato bravo.
Io rimango sempre molto colpito quando qualcuno si lamenta su Facebook pensando sempre che la colpa sia di altri, mettendo screen, accusando clienti.
Ma lo sapete che le persone che accusate sono proprio lì? Ma alzate il telefono!
In ambienti pieni di queste cose, la voglia di andare verso altri lidi è molto più frequente.
Ci sono persone che hanno investito e che gli è stato detto di investire migliaia di euro per creare Pagine Facebook e che ora si ritrovano con nulla.
E continuano con l’errore: si spostano su Instagram, dove oggi si ottiene di più (engagement).
E qui viene il bello: dobbiamo imparare a vedere le cose dall’alto, con una linea temporale che non è il presente.
Ma si, ci sono esempi positivi, sì, io conosco un sacco di consulenti bravi: lo so che ottenete i numeri, ma non sono per tutti. Siete bravi, ma è un esempio educativo sbagliato. NON TUTTI POSSONO OTTENERLI.
Va detto questo prima di ogni cosa. Estremizzando, non tutti possono essere Chiara Ferragni, è anche stupido voler essere come lei.
Quello che è accaduto è che ci siamo spostati da un ambiente superciale ad un altro ancora pià superficiale: da Twitter a Facebook, da Facebook a Instagram: uno più superficiale dell’altro.
E infatti le interazioni valgono meno!
Un mi piace ad un video di YouTube ha richiesto un’attenzione molto più alta che un cuoricino su Instagram. Nessuno infatti mostra le statistiche di quanti contenuti guardiamo su ogni singolo social. Quandi video al giorno riusciamo a guardare? E quante foto su Instagram? Capite che l’interazione ha un valore maggiore negli ambienti dove abbiamo un livello di attenzione alto?
Almeno molti di quelli che usano Linkedin lo fanno per vendere: hanno quindi un riscontro vero.
Per me sarà una catastrofe su Instagram.
Il perché è semplice: molti tendono a investire per costruire qualcosa nel lungo periodo, ma più un ambiente è superficiale, più la “community” che creeremo sarà superficiale.
Non è guardare il futuro, nessuno vede il futuro, si legge bene il presente. Questa cosa è già avvenuta su Facebook .
I 10.000 Follower su Instagram non sono i 10.000 nella newsletter.
Ci saranno una marea di persone che si pentiranno di non aver messo quei soldi sul sito web.
E i 10.000 su Instagram, non sono i 10.000 su YouTube che valgono molto molto di più, perché il legame è molto più forte.
Provate a chiedere di farvi citare, da utenti che usano le piattaforme, 10 account di Instagram che seguono. Chi se li ricorda?
10 account YouTube? Quelli di YouTube se li ricordano di più e guardano più contenuti specifici.
Infatti, di tutti gli ambienti sociali, YouTube è quello che garantisce meglio questo cosa. Investire su YouTube, nella creazione di una community, ha un valore nel tempo più alto rispetto ad altri ambienti.
Ovviamente a parità dei numerini che vengono tenuti in considerazione.
Si passa da un social all’altro, ma Youtube rimane sempre qui, e sta crescendo molto.
Perché YouTube fa numeri veri, non fake. Si, ci sono i bot, ma non incidono come nelle altre piattaforme.
Perché su YouTube hai altri parametri più reali che sono messi in evidenza dalla piattaforma.