Più passano i mesi e più i social network si affollano di persone e quindi di contenuti. Ma quante volte vi è capitato di rivedere un post, un’immagine, o qualsiasi contenuto che avevate già visto qualche tempo prima? Parlo per me: questo capita sempre più spesso e – a dire la verità -, è una pratica che non mi piace, probabilmente accentuata dal fatto che ogni giorno passo svariato tempo sui social network.
Inizialmente credevo che citare la fonte nuocesse alla salute, ma poi ho notato sulla mia stessa pelle che questo non è vero e quindi ho iniziato a chiedermi perché. La condivisione è una bella cosa e condividere è uno dei motivi per cui nascono i social network, ma condividere non significa appropriarsi delle idee altrui senza citare.
Questa pratica del “condividere” senza citare ultimamente sembra aver preso piede soprattutto su Google+, con le tante immagini che finiscono negli “Hot”, o “Esplora” che dir si voglia. Spesso vengono prese immagini da una Pagina di Facebook e copiate su una pagina Google+ senza scrivere una semplice frase: “Immagine da … su Facebook”. Mi è capitato anche di domandare da dove fosse presa l’immagine, ma ho ottenuto solo astio come risposta.
Negli altri Paesi sui social network si cita praticamente ogni fonte. Anche se qualcuno vede un’immagine o una notizia da una terza fonte, ad esempio, vengono citate ambedue: “News via … by …”. Troppo precisi vero? No, solo rispettosi dell’idea originale.
Poi ci si lamenta della “fuga dei cervelli”, della “poca umiltà”. Non siamo umili neanche nell’attribuire una fonte, figuriamoci se possiamo essere rispettosi delle idee, soprattutto quando nelle scuole ci ingegniamo a come copiare senza essere scoperti e per fare un compito in classe i banchi devono essere distanti almeno un miglio.
Nei social network questo appropriarsi di idee altrui e di scatti di altri per finire negli “Hot” o per avere oltre 100 condivisioni, potrebbe voler significare una semplice ricerca di notorietà, un voler essere dei VIP dei social network. Io la penso esattamente così, infatti non credo che ci sia una motivazione diversa alla base, soprattutto quando ad attuare una pratica del genere sono persone comuni e non brand che sono avvezzi al marketing e al mondo delle vendite.
La licenza Creative Commons nasce proprio per sviluppare al meglio la condivisione senza dimenticare i diritti d’autore. A tal proposito vi propongo una interessante infografica che spiega davvero bene le varie sfumature della licenza CC, naturalmente citando la fonte, vale a dire il sito dontwasteyourtime.co.uk.
– Visualizza l’infografica completa –
Io credo che condividere non sia fare copia e incolla, ma significhi far conoscere anche ad altri contenuti interessanti, ma sempre citando chi ha deciso per primo di mostrarci qualcosa o che per primo ha avuto la tale idea.
E voi cosa ne pensate? Sono io ad esagerare?