Comprare. Comprare. Comprare. Facebook ha comprato WhatsApp. Storia di queste ore. Ci sono voluti 16 miliardi di dollari fra denaro e azioni, a cui aggiungerne altri 3 in futuro: fanno 19 miliardi di dollari. Mica roba da poco. L’affare è cosa fatta, è ufficiale.
Attenti perché cambia tutto, ancora. Facebook ha fatto suo il servizio di messaggistica istantanea più utilizzato al mondo sugli smartphone. Facebook ha acquistato il killer degli SMS. Basta una connessione a Internet o l’accesso a una rete 3G per inviare messaggi gratuitamente. È così che WhatsApp ha conquistato il mondo: abbattendo il costo degli SMS. Cosa non di poco conto fra le persone, giovani (soprattutto) e meno giovani.
Qualche numero su WhatsApp, per intenderci:
- 450 milioni di utenti attivi ogni mese
- il 70% di questi è attivo quotidianamente
- il totale dei messaggi inviati è molto vicino a quello degli SMS su scala mondiale
- oltre 1 milione di nuovi utenti ogni giorno
Accerchiamento, bello e buono. Facebook ha comprato, in tempi più o meno ristretti, Instagram e WhatsApp. Due delle applicazioni più utilizzate sugli smartphone di tutto il mondo. La direzione è chiara: accerchiamento. Esserci il più possibile nell’esperienza Mobile degli utenti. Nelle conversazioni e nelle foto, facendo sì che gli utenti si sentano in un ecosistema unico, fatto di condivisione, amicizia, “Like”.
Un po’ quello che non è riuscita ancora a fare Google. A Mountain View offrono servizi unici e il loro è un ecosistema online, davvero. GMail, YouTube, Docs, Calendar, Analytics e tutto il resto. Poi Google+, ma manca ancora la componete emozionale, coinvolgente, tipica di Facebook. “Se devo cercare un mio vecchio compagno di scuola, probabilmente ancora oggi lo farò su Facebook”, scriveva il New York Times.
Facebook, appunto. Che ora ha fatto suo anche WhatsApp. Potreste trovarvi a scattare una foto, modificarla con Instagram, condividerla su Facebook e inviarla con WhatsApp.
Accerchiamento, o no?