Sembrava fossero solo dicerie o voci di corridoio quelle che seguono: Facebook, dopo alcuni test e verifiche e dopo aver chiesto a voi utenti, ha deciso di aggiornare l’algoritmo per migliorare la fruibilità del social e per ascoltare le vostre esigenze. Queste che sembravano frasi di rito e alle quali in molti reagivano con un: “Non ci credo neanche se lo vedo“, sembrano essere davvero supportate dai fatti.
Dopo l’ultimo update algoritmico, che appunto ha visto l’introduzione di due nuovi criteri, sembra essere divenuta realtà:
- Time Spent Viewing: praticamente è un’analisi di comportamento di un utente verso un contenuto esterno. Il principio è quello del rimbalzo di Google. Se si clicca su un contenuto da Facebook e poi si spende diverso tempo nella lettura, questo è sinonimo di qualità e darà maggiore visibilità alla notizia. Il punteggio assegnato avrà un valore minimo e un valore massimo, in modo che gli articoli lunghissimi non siano per forza favoriti. Es. Titolo sensazionalista, ci clicco, esco in due secondi. Facebook nota che c’è un qualcosa che non va. Vedremo se questo metodo funziona realmente.
- Diversity of Page Posts: può succedere che si pubblichi il medesimo contenuto più volte al giorno. Tramite test fatti da Facebook con domande a risposta chiusa ad utenti, ci si è resi conto che questi non vogliono la ridondanza della news. Si vuole quindi scoraggiare la visualizzazione nel news feed di una notizia di seguito all’altra dei medesimi brand.
Molti si sono preoccupati e hanno chiesto: cosa facciamo adesso? Forse c’è anche da “preoccuparsi”, ma sempre tra virgolette, forse c’è più da lavorare e testare, specie per le testate giornalistiche, così come per i produttori di news, soprattutto riguardo al punto 2.
A mio avviso per coloro che operano in questo modo bisognerà cercare ancora di più di variare i propri contenuti: link, foto, video, e concentrarsi molto su attività social, anche quando l’obiettivo è per portare click al sito da Facebook. Questo perché concentrandosi sull’attività social, questa potrà aiutare a portare click quando ne abbiamo più necessità verso il sito, dato che l’interazione avuta in precedenza farà vedere ai nostri fan la nuova notizia. Altra cosa da tener presente è la lunghezza dei nostri articoli per il punto 1. Sarà vero questa volta che si combatterà e si sconfiggerà in modo definitivo il “mostro finale” click bait? Io considererei, viste queste novità, anche una strategia di advertising, specie per coloro che sono interessati ai click verso determinate news. Magari sarebbe interessante ricollocare i budget di click al sito (generico) verso quelli di determinati post specifici o pagine specifiche.
Queste novità sembrano essere stati introdotte da Facebook grazie ad alcune domande poste a noi utenti, che non riguardano, checché se ne pensi, solo le pagine delle quali siamo fan.
Le domande iniziano in questo modo:
Poi si passa alle tipologie di advertising e ci viene posta una domanda riguardante un adv creato con tanto testo e immagine poco correlata e incisiva (vedi immagine), poi una con poco testo e una solo immagine. Il criterio di valutazione è sempre lo stesso, così come i giudizi da dare e, come vedete, i quesiti posti sono ben 17:
Dopo la parte riguardante gli advertising si passa ai post delle pagine e, badate bene, non sono pagine generiche, ma pagine delle quali l’utente che sta rispondendo è fan, quindi capite benissimo quanto possano poi influire su ciò che ci verrà mostrato. In ultima analisi, poi, si passa alle tre domande finali che riguardano tipologie di post diversi, ma dei nostri amici.
E voi cosa ne pensate? Voi che utilizzate i social network come lavoro, siete preoccupati? Io, a dire il vero, sono affascinato da questi repentini cambiamenti, ma penso che se Facebook continua così tutti i social media man/woman abbiano bisogno di un buon psicoterapeuta, perché l’esaurimento è dietro l’angolo.
Trovo molto affascinante il fatto che anche facebook cerchi in qualche modo di puntare alla qualità dei contenuti. Anche se così facendo si allontana da quello che è diventato negli ultimi anni: un posto per lo svago.
A mio parere, per la maggior parte degli utenti, Facebook si è orientato più verso il contenuto divertente e spassoso, piuttosto che per l’informazione. Leggevo proprio in questi giorni che la gente condivide articoli sul social senza leggerli e soffermandosi solo al titolo. Non so quanto questo nuovo algoritmo possa essere d’aiuto ma di sicuro non farà male per chi saprà adattare i propri contenuti alle nuove linee guida. Non ci resta che aspettare….
Sono pienamente d’accordo