Google+ non è un social network, ne avevamo parlato a metà Marzo. Un’affermazione, questa, confermata alcuni mesi dopo, a fine Giugno, dai Google+ Creators.
Il 31 Marzo seguente Google ha lanciato il pulsante +1 nella SERP, tre mesi dopo viene presentato Google+, il suo “social network”.
Da quel giorno Google+ è stato integrato con YouTube, Google Docs (ora Drive), Gmail, Blogger, Google News, Picasa, PicNik, Calendar, Reader e Android, solo per citarne alcuni.
Ma l’integrazione più importante è quella con la ricerca, con Search, plus Your World, lanciato in America a gennaio.
Ulteriori passi in avanti sono stati rappresentati da rel=author, rel=publisher e box correlato, con i quali Google+ si è garantito tantissimi link e collegamenti dai siti web di tutto il mondo.
Alcuni giorni fa, inoltre, abbiamo visto un nuovo esperimento di Google, la sostituzione del pulsante +1 di apprezzamento con il testo “Share“, per incitare gli utenti a condividere.
Sotto ai risultati di ricerca è comparsa la scritta “Actively discussed on Google+”, che tradotta e interpretata significa: “Questa pagina è stata discussa attivamente su Google+“.
Da dove provengono questi dati? Difficile dirlo, sappiamo solo che Google ce li ha già mostrati su Analytics, da dove possiamo controllare le discussioni e le condivisioni di una pagina del nostro sito web su Google+. Con questa mossa per ogni risultato di ricerca abbiamo un link verso il sito, un link per compiere l’azione (+1 o condividi), un link verso l’autore (authorship) e un link per discutere su Google+.
Questo significa che 3 delle 4 azioni che possiamo effettuare su un singolo risultato di ricerca sono collegate a Google+. A volte le azioni che portano a Google+ sono anche di più.
In pratica è un linkedin potenziato che si propone di diventare strumento per il lavoro in azienda? Se così fosse, chissà se le aziende si fideranno di riversare i propri contenuti su un sistema non controllabile… Secondo me no!