Un calo della visibilità che supera il 40%, fino a toccare anche il 44%. È quello registrato in due studi, uno di Komfo e l’altro di Ignite Social Media – entrambi ripresi da Inside Facebook -, riguardanti l’impatto che il cambio di algoritmo su Facebook ha avuto sulle Pagine e sui post di brand e gestori. Angelo Marolla ha approfondito l’argomento: le parole sono importanti, scrive.
I numeri, accanto alle parole, generano comunque curiosità. Che fa seguito ai nervosismi successivi al nuovo algoritmo. Quello che premia la qualità. Numeri, si diceva. Komfo ha analizzato i numeri di circa 5mila Pagine, prendendo in considerazione il periodo compreso tra Agosto e Novembre. Ne vengono fuori alcuni dati:
- Penetrazione dei post tra i fan della Pagina al -42%
- Aumento del +31% per la viral amplification
- Aumento del CTR pari al +28%
La conclusione tratta da Anna Jorgenson, di Komfo, va nella direzione che i più hanno tracciato di recente:
“Non c’è più molto spazio per un “free lunch” per le aziende su Facebook. È arrivato il momento di investire in pubblicità, se vogliono raggiungere il loro pubblico coi contenuti. Tuttavia, i numeri dimostrano anche come il nuovo algoritmo stia premiando effettivamente la qualità, con aumento della “viral amplification” e del coinvolgimento degli utenti per i contenuti mostrati nel News Feed”.
Più ristretto lo studio condotto da Ignite Social Media. Sotto la lente d’ingrandimento 689 post di 21 Pagine di brand (non menzionati). Anche qui il calo è significativo, oltre che in linea coi numeri della prima analisi: -44% per la portata dei post pubblicati rispetto ai fans. In termini generali, se prima il rapporto fra portata del post e numero dei fans era del 16%, ora siamo scesi attorno al 3%.
Jim Tobin, presidente di ISM, commenta così la rilevazione:
“Coi brand che investono oltre 6 miliardi di dollari (negli USA) in Facebook, è improbabile che l’algoritmo venga modificato per punire intenzionalmente i contenuti prodotti da queste Pagine. Sarebbe poco saggio farlo davvero. Facebook ha tutto il diritto di modificare il suo algoritmo, così come l’esperienza degli utenti sul sito, ma tali modifiche devono essere basate sulla forza dei contenuti, non sulla convinzione che tutte le persone, all’improvviso, vogliano vedere più articoli di giornale nel loro News Feed”.
Che idea ti sei fatto sulla vicenda?