Il “Graph Search” di Facebook è arrivato. Magari non per tutti. Qualcuno che può usarlo, anche in Italia, c’è. Andrea Pernici, per esempio.
L’attivazione è arrivata nelle scorse ore. Ed è subito stata l’occasione per fare qualche test. Graph Search funziona, non c’è che dire. Troppo presto per elogiarlo o distruggerlo. Un uso solitario, come quello riservato ai pochi eletti che lo hanno attivo nel Bel Paese, può dire effettivamente poco su quelle che sono le reali potenzialità del motore di ricerca interno che Facebook ha presentato nelle settimane scorse.
Certo, ora è solo in lingua inglese. Tentare in italiano, non produce effetti. Ma qualche prova, l’abbiamo fatta ugualmente.
Questi, ad esempio, sono i primi suggerimenti ricevuti:
Cercando tra i fans di Francesco Totti:
Amici, questi, a cui piace “WebReevolution“:
Foto commentate nel 2012 e scattate a Bologna:
Le combinazioni possibili sono diverse. Chiaramente sfruttando interessi, parole-chiave che possano collegare più utenti fra loro.
Lo useranno gli iscritti? Sapranno sfruttarlo le aziende? Che Graph Search possa giocare un ruolo importante in termini di advertising, l’avevamo già detto tempo fa. Ora è qui. E staremo a vedere come verrà sfruttato.
Secondo me gli utenti lo useranno pochissimo, giusto se vorranno andare a un concerto e vorranno sapere se andranno anche gli amici.
Le aziende, invece, dovranno sfruttarlo per bene, perché una ricerca simile si basa su prodotti “Raccomandati dal tuo amico” e quindi invitanti solo per questo.
Staremo a vedere.