Secondo uno studio di RJMetrics le interazioni su Google+ sono ridotte rispetto a quelle che si possono ottenere da Facebook o Twitter. Questo studio prende in considerazione 40mila utenti casuali del social network di Google, analizzandone solamente i post pubblici.
Già da come è stato condotto lo studio possiamo capire quanto questi dati siano in realtà poco significativi, in quanto:
- Molti utenti si sono iscritti a Google+ quando hanno creato un account Gmail o Google, per cui non lo hanno mai utilizzato, dal mio punto di vista devono essere considerati inattivi quindi non devono essere presi in considerazione per alcuna statistica.
- I post pubblici sono solo una piccola parte delle condivisioni, infatti non sono pochi quelli che condividono tutte le loro informazioni in privato, per rendersene conto è sufficiente guardare un ripples di un post con qualche condivisione, scoprendo che la maggioranza sono private.
- Le persone sono meno propense a interagire in pubblico, se un utente deve fare un commento fra pochi intimi non si pone gli stessi problemi di forma e qualità di un commento pubblico.
- La maggioranza di post pubblici sono +1 su siti web, condivisioni di post già pubblici, condivisioni di notizie o articoli provenienti dal web, contenuti di qualità. Vi basta effettuare una ricerca su Google+ per notarlo, un +1 su un sito web non riceverà mai tante interazioni proprio per la sua natura, così come un post condiviso, in quanto l’utente, se vuole partecipare, andrà nel post originale a commentare ed interagire. Per le notizie dal web la situazione è simile: sono articolo da leggere, i commenti l’utente li farà nel sito originale.
Nonostante queste premesse andiamo a vedere cosa afferma il report che ha analizzato 70mila post. Sono stati dati:
- 0,77 +1 per ogni post
- 0,54 commenti per ogni post
- 0,17 condivisioni per ogni post
Inoltre il 30% degli utenti che ha condiviso un contenuto pubblicamente non ha ripetuto l’esperienza, molto probabilmente perché ha poi impostato la condivisione solo con le sue cerchie. Oltre i 5 post pubblicati è invece il 15% che ha smesso di pubblicare i post pubblici. Il numero di post pubblici di un utente cala mese dopo mese. Infine sono 12 i giorni di distanza tra un post pubblico e un’altro.
Quest’ultimo dato è quello, secondo me, più errato: infatti vengono analizzati tutti gli account, anche quelli inattivi e non vengono considerate le condivisioni private.
Un portavoce di Google ha affermato che questo studio non mostra la realtà, in quanto prende in considerazione solo i post pubblici e non quelli privato. Ed è noto, poi, che le condivisioni avvengono più privatamente che in pubblico.
Se da un lato il calo dei post pubblici di mese in mese da parte degli utenti è preoccupante, dall’altro possiamo tranquillizzarci in quanto su Google+ vediamo sempre più varietà di contenuti e non più solo argomenti tecnici.
Mah Google + come concorrente social non convince molto mica perché gli mancano le risorse ma perché il leader del social e Facebook in quanto essendo da anni sul mercato si e guadagnato una l’uso quotidiano degli utenti , quindi trasmette fiducia .
Poi sul fatto che google abbia deciso di rendere Social per interagire meglio con le sue piattaforme tanto di capello : )
Anche Nokia era leader del mercato da anni, eppure è stata sorpassata, il mercato del web è ancora più rapido di quello hardware, se è successo li perché non può succedere qui.