Prima le presentazioni: Dick Costolo è il CEO di Twitter. E di recente, giusto qualche giorno fa, ha parlato sul Los Angeles Times.
Tante le sue dichiarazioni, a fare il punto su ciò che è oggi Twitter. Non più soltanto il social network dei 140 caratteri, bensì un simbolo della nuova comunicazione: veloce, diretta e possibilmente via mobile.
“Twitter ha 140 milioni di utenti attivi”, spiega Costolo. Il 25-30% si trova tra USA, Gran Bretagna e Giappone. E cresce nel Medio Oriente: “l’Arabia Saudita è il paese che ha registrato la crescita maggiore, +3mila% di crescita il mese scorso”.
Twitter oggi è mobile. “Più della metà degli utenti entrano dai dispositivi mobile”. In Gran Bretagna e Giappone i picchi sono significativi: il 75%-80% degli utenti accede al social network principalmente via smartphone o tablet. “Oggi vengono quotidianamente inviati 400 milioni di tweet. Ci sono voluti oltre tre anni per raggiungere il miliardo di tweet inviati”. Oggi questa cifra viene toccata nel giro di pochi giorni.
Quanto frutta tutto questo? Costolo glissa. Non risponde, anche se voci vogliono che la sua azienda sia pronta a toccare il miliardo di dollari alla voce “ricavi” del 2014. È servito del tempo perché questo avvenisse: “gestiamo il nostro business in modo che possa essere ogni anno più maturo. Non abbiamo fretta per quanto riguarda le entrate dell’azienda”, sostiene il CEO. E l’ingresso in Borsa? “Ci piace rimanere privati su questi argomenti. Ci permette di rimanere concentrati sul business che vogliamo vedere crescere trimestre per trimestre, mantenendolo come una questione interna al nostro consiglio direttivo”.
La riservatezza non regge, però, se parliamo di advertising. Qui il social network ha vinto su tutti, perché ha saputo arrivare prima degli altri in ambito mobile. “Il business pubblicitario sta andando incredibilmente bene”, dice Costolo. “Stiamo facendo un lavoro fantastico, soprattutto sui dispositivi mobile”, sui quali l’azienda lavora da soli tre mesi con un’apposita piattaforma. “Ci sono alcuni giorni in cui facciamo più entrate da mobile che da computer”. E questo la dice lunga su ciò che Twitter ha tra le mani.
La strategia aziendale è chiara. Arrivare prima degli altri, continuare a puntare sull’immediatezza ed essere presenti ai grandi appuntamenti, quelli di caratura mondiale. Le Olimpiadi, tanto per dirne uno. “Oggi per gli eventi che accadono nel mondo, la condivisione passa per Twitter. Abbiamo notato questo e ora vogliamo che Twitter sia legato direttamente ai grandi eventi”. Ecco spiegate anche le pagine ufficiali di cui si sa poco, ma che tanto fascino emanano nei confronti di chi opera nel Web Marketing.
Non parla delle API, Costolo. A LinkedIn le hanno tolte, perché l’esperienza dell’utente dev’essere sempre più vicina, sui servizi esterni, a quella che viene offerta su twitter.com. Costolo ha sorvolato, questa volta. Ma vi consiglio questo post di Francesco Gavello sull’argomento.
Questo è Twitter. Fuori dalla lotta tra Facebook e Google+. Silenzioso, apprezzato e stimato. Beati loro.