I Promoted Tweet, su Twitter ovviamente, funzionano. Lo dice un’analisi ripresa di recente su VentureBeat e realizzata in contemporanea con il lancio – da parte di Twitter e in collaborazione con Datalogix – di nuovi strumenti per misurare l’efficacia dell’advertising sulla stessa piattaforma di micro-blogging.
Funzionano, dunque, i Promoted Tweet. Che dall’utente vengono presi come un impegno serio: chi apre il link di questi messaggi, con ogni probabilità procede fino all’acquisto. Un effetto benefico sulle vendite che, su 35 marchi, Datalogix ha stabilito aggirarsi sul +12%. Questo perché questi tweet sono soliti generare interazione. Finiscono tra i preferiti, ricevono risposte, portano retweet. Ma nel 2% dei casi portano all’acquisto, pur senza alcuna interazione.
Dato meno sorprendente, ma comunque interessante, è che gli utenti-follower di un marchio ai quali viene proposto un Promoted Tweet, acquistano col +8% rispetto a quanti non seguono, invece, quello stesso brand. A quell’8% in media, si affianca un picco di cui tenere conto: i valori, infatti, sono stati fino a tre volte superiori nei casi in cui l’utente visualizza anche 5 (o più) tweet organici di un’azienda. Questo significa che hanno maggiore efficacia gli account in grado di creare una base “pulita” di followers, che non risulteranno poi infastiditi da eventuali offerte.
Altro dato sull’efficacia: in termini generali, gli utenti che sono “esposti” ai Promoted Tweet acquistano col +29% rispetto a quanti visualizzano esclusivamente tweet organici.
I numeri sono di assoluto interesse e non possono non accendere i riflettori sull’advertising che Twitter offre ai suoi inserzionisti. Almeno negli USA, dove sono attive anche opzioni utili come il retargeting, il target geografico e quello per keyword: tutti strumenti in grado di rendere più precisi gli annunci. E di alzare, dunque, le opportunità di vendita da parte di un’azienda.
Voi reputate l’advertising su Twitter, coi Promoted Tweet, una strada percorribile per le vendite?