Con l’arrivo dei Social Media sul web la comunicazione è radicalmente cambiata. Quando non esistevano i social network la comunicazione era unidirezionale: era l’azienda che creava i contenuti e l’utente era solamente il soggetto passivo della comunicazione, era il consumer della comunicazione. Con l’arrivo dei Social Media, invece, la comunicazione non è più unidirezionale: chiunque può creare contenuti, chiunque può esprimere pareri su prodotti e servizi altrui.
Le aziende, dunque, hanno dovuto cambiare modo di comunicare e di porsi. Oggi, infatti, per una comunicazione efficace risulta indispensabile utilizzare i Social Media nella propria strategia. Ovviamente ciò non significa che ogni azienda deve avere un profilo su ogni Social Network, ma utilizzare quelli più convenienti ai propri prodotti, quelli dove può avere maggiori probabilità di trovare il proprio target.
In questo post vediamo qualche best practices per una comunicazione aziendale efficace su Twitter.
Perché esserci su Twitter?
Questa è una bella domanda che forse in pochi si pongono. Facendo una breve ricerca su Google è possibile trovare diverse statistiche sull’utilizzo di Twitter nel mondo. Questa qui che trovi di seguito è una infografica di Infographic Labs con i dati di Twitter del 2012.
O ancora vi è questo interessante studio di Beevolve sull’utilizzo di Twitter nel 2013. Come si può notare vi è un gran numero di potenziali clienti che si potrebbero trovare su Twitter. È importante, quindi, per un’azienda avere un account su Twitter con il quale comunicare con i clienti e promuovere i propri servizi.
Rispondere sempre
Gli utenti cercano sempre il dialogo e la conversazione. Una volta che si decide di esserci su Twitter bisogna rispondere ad ogni tipo di menzione/citazione, sia a quelle negative che a quelle positive.
Nel particolare, se si ricevono lamentele o critiche, non bisogna mai ignorarle: si rischia di perdere il cliente e di danneggiare l’immagine del brand aziendale. Inoltre bisogna rispondere nel minor tempo possibile, soprattutto se si utilizza il proprio account come strumento di assistenza al cliente (social caring).
Non solo i propri contenuti
Non bisogna condividere solamente i propri contenuti: bisogna variare. Esser troppo autoreferenziale e autopromozionale non porterà da nessuna parte: gli utenti cercano contenuti di qualità del loro settore, sia che li abbia prodotti tu sia che li abbia prodotti un altro sito.
Utilizza un rapporto di 1 a 9: ogni tweet autoreferenziale, condividi 9 tweet che promuovano contenuti altrui. In questo modo sei sicuro di non annoiare il tuo seguito con le solite condivisioni.
Rispettare le tematiche del proprio settore
Se un qualsiasi utente ha scelto di seguire l’account di una azienda è per avere informazioni in merito a quei precisi contenuti. Un account di un’azienda di cosmetici, non può e non deve condividere contenuti sul mondo del calcio o della cucina. Si rischia di perdere followers. Bisogna concentrarsi su 2-3 macrotemi inerenti ai prodotti dell’azienda, per poi sviluppare sempre temi più precisi e dettagliati.
Usare gli #Hashtag
Gli Hashtag sono un ottimo strumento per rendere facili da trovare i propri tweet. Un hashtag è una parola chiave che cataloga il tweet. E’ bene inserire in ogni tweet almeno 1 hashtag che identifichi l’argomento.
Prima di capire quale hashtag utilizzare, utilizza qualche strumento di analisi per capire quali sono gli hashtag che generano più tweet. Utilizzare hashtag con poco traffico potrebbe non portarti alcun risultato. Come in tutte le cose, non bisogna abusarne: utilizzare troppi hashtag potrebbe compromettere la comunicazione.
In conclusione
Queste sono delle best practices che ogni azienda dovrebbe adottare quando decide di utilizzare Twitter. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo visto diversi case history negativi, causati da un cattivo uso dei Social Media e da una cattiva gestione delle situazioni di crisi.
Prima di iniziare la propria avventura sui Social, è bene informarsi, capire quali sono le regole base e leggere i T&C.
Tu cosa ne pensi? Hai qualche altra best practices da consigliare alle aziende?