Errori e complicazioni: cosa non va su Google+


Google+ sta crescendo molto, è vero. In realtà, però, le cose che non funzionano come dovrebbero sono più di una.

Condivisione da una pagina

L’unico modo per una Pagina di interagire con un utente che non l’aveva aggiunta alle sue cerchie, è attraverso la condivisione.

In principio bastava cercare il post con la classica ricerca, e direttamente dallo stream o dal profilo dell’utente era possibile condividere il contenuto. Dopo l’ultimo aggiornamento, che ha portato l’aggregazione dei +1 e delle condivisioni direttamente nei pulsanti, questo non è più possibile.

È necessario, infatti, accedere al post per trovare il pulsante di condivisione con la pagina. Un punto in meno, di certo, per l’usabilità e un passaggio in più da fare per l’utente.

Verifica di una pagina

Ne abbiamo parlato solo qualche giorno fa, ma questa procedura, in realtà, non è molto semplice ed intuitiva. L’implementazione del “Publisher” è un’operazione che possiamo definire semplice, ma oltre a questo è richiesta la scansione di un documento per velocizzare l’operazione (la classica cartolina poteva essere una valida alternativa più veloce).

Inoltre un requisito richiesto è: “La pagina Google+ deve già avere un numero significativo di follower“.

Sorvoliamo sul presunto “numero significativo”, che può essere interpretato come 100 follower o 10mila follower – in quanto 100 follower possono essere tanti per una pagina di un piccolo comune, mentre 10mila possono essere tanti per la pagina di una grossa città -, e chiediamoci: è veramente necessario richiedere un significativo numero di follower per avere la pagina verificata?

Un requisito da avere potrebbe essere una Pagina seguita ed aggiornata, gestita quindi nel modo migliore, ma non è la cosa più giusta collegare la verifica al solo numero dei follower. Anche perché questi, tra le altre cose, si possono comprare facilmente. È stato ripetuto moltissime volte che il numero di follower non garantisce alcun valore alla pagina, ma sono più importanti le interazioni e soprattutto la qualità dei follower. Meglio pochi, ma buoni.

Recensioni sparite su Google+ Local

Un altro problema riguarda Google+ Local e le recensioni. Potete leggere il caso in questo post su Google+.

Cambiando il nome della scheda di Google+ legata all’attività, tutte le recensioni sono sparite. Sono state rilevate, inoltre, difficoltà nella verifica e nell’unione delle due schede, in quanto l’attività non risulta come fisica. Il problema è ancora irrisolto ed è stato segnalato, gli sviluppi sono da monitorare.

Analytics per Google+

Nei giorni scorsi hanno fatto la loro comparsa le statistiche per l’autore su Google+.

Otto mesi fa, poi, attraverso alcuni screen la promessa era chiara: Analytics per le pagine di Google+. Con quel genere di dati sarebbe possibile monitorare il successo di una Pagine, le visite che questa raggiunge, le visualizzazioni di un post e sarebbe possibile – sempre per ipotesi – sapere quante visite avevamo ricevuto da una pubblicità e monitorare quindi le conversioni, come anche gli accerchiamenti.

Ad oggi ancora niente.

Gli Hashtag (in Italia)

Nella versione USA, sulla barra a destra, abbiamo gli hashtag più usati. In quella italiana ancora no. Ciò limita fortemente l’utilizzo di questi potenti strumenti, in quanto portare un hashtag in cima a quella classifica significa avere un’enorme visibilità.

Piattaforma di commenti

Alcuni mesi parlavamo dei Vanity URL e di una piattaforma di commenti: i primi sono arrivati, ma della seconda ancora nessuna traccia. Anche in questo caso tutto tace.

Le API in scrittura pubbliche

Dopo le API in lettura, non sono giunte ulteriori notizie da Mountain View. L’accesso è limitato ed è esclusivamente su richiesta.

Inoltre queste API sono solo per le pagine. Stando a quanto noto, quindi, chi ha deciso di usare il proprio profilo invece di una Pagina, anche con queste API non potrà far nulla.

Conclusioni

Google+ è, sì, un’ottima piattaforma, che offre un’enorme visibilità, ma come tutte le cose ha bisogno di evolversi e di sistemare alcuni problemi. Come è stato detto nella discussione da cui poi è nato questo post:

“I social sono un treno in corsa. È difficile salirci, ma è facile scendere”.

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