MySpace è cambiato. È nuovo. È anche bello. Ma è terribilmente in ritardo, questa è la realtà.
Checché possa dirvene, in merito, Justin Timberlake. Lui, assieme a qualche altro investitore, ha creduto ancora in un progetto destinato all’oblio. Lo ha rinnovato. Ora ci mette la faccia. E la pubblicità: “Suit & Tie“, il suo nuovo singolo. Lo leggerete un po’ in tutte le pagine, se avete fatto o meno il login. Lo vedete lì, elegante. Ma non vi conquisterà. Nonostante lo stile del nuovo MySpace sia elegante, minimal, raffinato.
Un ritardatario elegante, è pur sempre un ritardatario. Soprattutto se gli altri invitati alla festa, decisamente più tempestivi di te, si chiamano Facebook, Twitter o Google+.
Il passaggio dalla versione beta a quella definitiva, aperta a tutti, è notizia di oggi. Raggiungete la homepage, effettuate il login. Anche tramite Facebook o Twitter, se volete qualcosa di più snello. Siete dentro, benvenuti.
Bello, c’è da ammetterlo, il profilo a tutta pagina. Full-screen. Personalizzabile. Ma poco altro per il nuovo MySpace, in termini di funzionalità.
Un layout tutto nuovo – che fa praticamente sparire il logo del social network, tra le altre cose – non può bastarti, poi, se vieni bombardato su ogni versante dalle novità dei concorrenti. MySpace ha pure un target diverso, più ristretto, degli altri. Ma proprio per questo, anche in termini di visibilità, non regge il confronto.
Spiegatelo a Justin Timberlake. Spiegategli che oggi chi parla di musica – e di tutto il resto -, lo fa con una Pagina Fan, con un account su Twitter, con una Pagina su Google+.
Alla festa, se arrivi in ritardo, non puoi pretendere di scegliere la musica del pianista.